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La Storia del Pianoforte


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La Storia del Pianoforte




Il Pianoforte nasce a Firenze dalle mani del cembalaro padovano Bartolomeo Cristofori che lo inventò applicando un nuovo movimento alla meccanica del Clavicembalo. Sembra che il primo pianoforte sia stato commissionato al Cristofori dal Principe Ferdinando de' Medici. Non si ha ha una data di nascita ufficiale, ma da alcuni documenti attendibili si presume che il primo pianoforte abbia visto la luce tra il 1698 e il 1699.

Il pianoforte, nato a Firenze, non ebbe in Italia grande sviluppo, mentre notevole importanza acquisì subito in Germania dove per merito di Gottfried Silbermann, un grandissimo artigiamo organaro, fu introdotto alla corte di Federico II di Prussia. Dopo il 1750 pianoforte cominciò ad essere conosciuto ed apprezzato in Austria, Francia ed Inghilterra. In poco tempo divenne lo strumento più apprezzato da Clementi, Mozart, Beethoven e di tutti i grandi musicisti delle varie epoche, piano piano soppianta il vecchio clavicembalo da cui pure traeva le proprie origini.

Nel tempo il pianoforte diventa sempre più lo strumento di eccellenza per le sue caratteristiche, uno strumento capace di una estensione (dagli acuti ai bassi) senza pari e dalla esclusiva capacità polifonica ( possibilità di suonare molte note in contemporanea. Fu ben chiaro a tutti subito che era uno strumento capace di offrire all'esecutore una possibilità di espressione musicale altrimenti raggiungibile solo dal concorso di diversi strumenti.

Per tutto ciò divenne subito indispensabile per tutti i compositori

Fu proprio questo diffondersi, questo suo dominio incontrastato, questa continua sollecitazione a cui è stato sottoposto nei decenni che portò i costruttori (tedeschi in testa) ad individuare i punti deboli, ed ecco che intervengono le prime evoluzioni tecniche, tra le quali ad esempio l'incrociatura delle corde che con questo metodo divengono più lunghe guadagnando molto in armonicità, viene montata sulla tavola armonica una struttura in ferro(che ancora successivamente diventa un arpa monoblocco in ghisa), già con queste innovazioni tecniche lo strumento acquista ancor più notevole importanza e diffusione diventando lo strumento principe di Chopin, Liszt,Debussy, Ravel, e di tutti gli altri compositori che nelle varie epoche hanno creato quelle meravigliose opere che a tutt'oggi simboleggiano il mito, la storia e la passioni per tutti i cultori e non della musica classica.

Ad oggi la supremazia di questo magico strumento è riconosciuta da tutti, non a caso in tutte le scuole di musica, dalla scuola di composizione a quella di violino, e sempre e comunque richiesto lo studio del pianoforte complementare. Nella consapevolezza della grande versatilità che questo strumento dimostra in tutti i possibili repertori classici, jazz e di musica leggera

E nonostante le moderne tecnologie mettano a disposizione di tutti, strumenti che in qualche modo imitano il suono o la tecnica del pianoforte come ad esempio tastiere elettroniche, pianoforti elettronici etc. etc. Il vecchio e sempre moderno pianoforte classico dall'alto del suo piedistallo guarda gli altri passare e finire, e questo ormai da sempre.






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